Seconda commissione - Audizioni sul tema del Deflusso Ecologico in territorio veneto. Via libera al Pdl sulla razionalizzazione della governance regionale nel settore delle infrastrutture e dei trasporti

28 gennaio 2021

(Arv) Venezia 28 gen. 2021  - La Seconda commissione permanente del Consiglio regionale del Veneto presieduta da Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), Vicepresidente Jonatan Montanariello (Partito Democratico) ha sentito in audizione, nel corso della seduta odierna, l’assessore regionale Gianpaolo Bottacin, ANBI Veneto, Coldiretti Veneto, ENEL, Autorità di bacino distretto Alpi orientali, Consorzio bonifica Piave, Consorzio bonifica Brenta, Coldiretti Treviso e ARPAV, sull’applicazione sostenibile del Deflusso Ecologico nel bacino del Piave e nel territorio Veneto.

Nel corso dei diversi interventi, è stato trattato, in via generale, il tema del Deflusso Ecologico che andrebbe progressivamente a sostituire, entro il 2022, il Deflusso Minimo Vitale, in applicazione della Direttiva Quadro Acque di fonte europea che stabilisce quale dovrebbe essere il regime idrologico conforme al raggiungimento degli obiettivi ambientali stabiliti dalla Direttiva stessa. Se da un lato il Deflusso Minimo può essere inteso come la portata residua di un corso d’acqua che tende ad assicurare allo stesso tempo salvaguardia naturale e uso della risorsa idrica, dall’altro l’applicazione delle misure legate al concetto di Deflusso Ecologico tende ad aumentare in maniera considerevole la portata del corso d’acqua rispetto a quella derivante dall’applicazione del Deflusso Minimo. In considerazione dell’aumento della portata del corso d’acqua, diminuirebbero conseguentemente le possibilità di utilizzo della risorsa idrica a scopi irrigui ed energetici, come evidenziato con sfumature diverse dai Consorzi di Bonifica, in particolare dal Consorzio di bonifica Piave e Brenta e dalle organizzazioni di categoria legate al mondo dell’agricoltura, che ne hanno descritto gli effetti negativi sui territori di competenza e in particolare nelle zone del trevigiano, del veneziano e del padovano, nonché dalla società italiana operatrice nel settore dell’energia elettrica. Sull’argomento è intervenuto l’assessore Bottacin ricordando le caratteristiche di numerosi corsi d’acqua presenti nella regione, fiumi a prevalente regime torrentizio, che possono presentare situazioni di magra, ma con tempi di risposta rapidissimi rispetto alle precipitazioni, e le conseguenti difficoltà legate all’utilizzo della risorsa idrica; a proposito del tema legato al Deflusso Ecologico, l’assessore ha evidenziato che sulla vicenda è necessario prendere in considerazione tutti gli aspetti, compresi quelli più critici che potrebbero emergere da un’applicazione puntuale della Direttiva, applicazione che potrebbe avere effetti deleteri per il mondo socioeconomico veneto: allo scopo di mitigare questi effetti, l’assessore ha assicurato, alla luce degli studi e delle sperimentazioni in corso, l’interlocuzione con i ministeri di competenza e l’Autorità di Bacino che, a sua volta, in corso di audizione, tramite il proprio rappresentante Andrea Braidot, ha evidenziato che le formule del Deflusso Ecologico possono essere applicate anche prendendo in considerazione le specificità del territorio: la stessa Direttiva europea riconosce che, laddove l’applicazione delle formule legate al Deflusso Ecologico abbiano riflessi negativi, è possibile derogare e fissare obiettivi meno sfidanti. Sull’argomento, la Presidente Rizzotto ha illustrato in sede di Commissione una mozione che ha sottoposto all’attenzione dei Commissari.

“Per la prima volta abbiamo svolto un’audizione in Commissione sull’applicazione della Direttiva Quadro Acque in relazione al tema del Deflusso Ecologico - ricorda a margine dei lavori la Presidente Rizzotto - oggi sono intervenuti tutti i soggetti invitati, un momento di confronto molto importanti con i portatori di interesse dal quale è emersa l’importanza dell’applicazione corretta della Direttiva, un’applicazione che salvaguardi il territorio e che tenga in considerazione gli impatti economici, in particolare per quanto attiene il Piave e il Brenta, i fiumi sui quali la disciplina del Deflusso Ecologico avrà maggiore impatto, come dimostrato da diversi studi svolti dai soggetti sentiti in audizione questa mattina. La mozione che ho presentato in Commissione impegna la Giunta ad attivarsi, di concerto con Autorità di Bacino distrettuale delle Alpi Orientali affinché siano svolti in tempi rapidi ulteriori e approfonditi accertamenti finalizzati a prevedere l’applicazione delle deroghe previste dalla Direttiva “Quadro Acque - DQA” che si sostanziano in una dispensa nell’applicazione del Deflusso Ecologico, con il supporto di una fase di sperimentazione finalizzata a verificare la reale sostenibilità delle riduzioni delle portate irrigue per il fiume Piave e per gli altri fiumi che presentano la medesima criticità, e di valutare a questo scopo lo stanziamento di risorse ulteriori per lo studio degli effetti in alveo dell’applicazione del Deflusso Ecologico, oltre che la possibilità di integrare tali accertamenti con gli studi effettuati dai portatori di interesse. La mozione impegna la giunta, altresì, a valutare il reperimento di ulteriori risorse economiche per lo studio degli effetti della pratica irrigua nei distretti idrografici, al fine di valutare i benefici ambientali che tale pratica genera sul territorio interessato dai fiumi oggetto di applicazione della possibile restrizione nelle portate irrigue, tenendo conto anche degli impatti socio economici complessivi”.

Via libera a maggioranza, infine, alla Proposta di legge n. 9, di iniziativa del Presidente Luca Zaia, relativa alla “Razionalizzazione e riordino della governance regionale nel settore delle infrastrutture e dei trasporti”, alla presenza dell’assessore regionale Elisa De Berti, proposta legislativa riflesso del Piano Regionale dei Trasporti la quale prevede, in sintesi, che la Giunta proponga un disegno di legge sul tema della mobilità sostenibile. Tra i criteri contenuti nella Pdl, la creazione di una struttura innovativa di governance attraverso la costituzione di diversi soggetti e perimetrandone i loro compiti: in particolare sono previsti uno o più soggetti che si occupino della rete stradale, ferroviaria e della navigazione, mentre ci si indirizza verso una holding per l'ambito autostradale. Viene confermato il mantenimento alla regione di alcune funzioni di particolare rilevanza da gestire mediante un soggetto (STP) previsto nel Piano regionale, nonché una serie di criteri che promuovono lo sviluppo tecnologico. Infine, la previsione di un soggetto regolatore dei servizi che svolga efficacemente tale funzione. Il Progetto di legge può così essere inserito all’ordine del giorno dei lavori d’Aula: relatore il Consigliere regionale Marco Zecchinato (Zaia Presidente), correlatore il Vicepresidente della Commissione Montanariello che sull’argomento, a margine della Commissione, ha dichiarato: “Sicuramente la finalità della governance unica è importante, ma specificando che la direzione da intraprendere nel quadro della razionalizzazione dev’essere quella di offrire maggiori e migliori servizi per i cittadini: quindi bene razionalizzare, purché la razionalizzazione non venga intesa come mero risparmio, bensì come investimento. Lo strumento scelto per raggiungere gli obiettivi che il Pdl si prefigge appare discutibile sotto diversi punti di vista: un elemento di criticità è sintetizzabile ricordando lo scopo del Pdl stesso, un Pdl che demanda alla giunta di proporre un’altra legge, peraltro su iniziativa dello stesso Presidente della Giunta, un metodo che appare quantomeno discutibile. Ritengo comunque positivo l’accoglimento in sede di commissione di una mia proposta di modifica al progetto di legge originario con la quale chiedevo, nell’ambito del mandato conferito attraverso il progetto di legge approvato oggi, di riconoscere le specificità dei territori, in considerazione della presenza nel territorio regionale di realtà montane e insulari”.

Rinviata alla prossima seduta l’approvazione del Progetto di legge regionale n. 25, di iniziativa della Presidente Rizzotto, di modifica della legge regionale 30 dicembre 1993, n. 63 ‘Norme per l’esercizio delle funzioni amministrative in materia di servizi di trasporto non di linea nelle acque di navigazione interna e per il servizio pubblico di gondola nella città di Venezia’.